CHI SIAMO
La Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio svolge le funzioni e i compiti del Ministero relativi alla tutela dei beni di interesse archeologico, anche subacquei, dei beni storici, artistici e demoetnoantropologici, ivi compresi i dipinti murali e gli apparati decorativi, nonche’ alla tutela dei beni architettonici e alla qualita’ e alla tutela del paesaggio.
Con riferimento alle attivita’ esercitate dalle Soprintendenze Archeologia, belle arti e paesaggio, la Direzione generale esercita i poteri di direzione, indirizzo, coordinamento, controllo e, in caso di necessita’, informato il Capo del Dipartimento per la tutela del patrimonio culturale, avocazione e sostituzione. Assicura che le Soprintendenze Archeologia, belle arti e paesaggio esercitino le funzioni di tutela conformemente a criteri omogenei su tutto il territorio nazionale.
La Direzione generale, in particolare:
- a) esprime il parere, per i settori di competenza, sui programmi annuali e pluriennali di intervento proposti dai titolari degli uffici dirigenziali periferici, sulla base dei dati del monitoraggio dei flussi finanziari forniti dalla Direzione generale risorse umane e organizzazione e dalla Direzione generale Bilancio programmazione e monitoraggio;
- b) elabora, anche su proposta dei titolari degli uffici dirigenziali periferici, i programmi concernenti studi, ricerche e iniziative scientifiche in tema di inventariazione e catalogazione dei beni archeologici, architettonici, paesaggistici, storici, artistici e demoetnoantropologici; predispone indirizzi alle strutture periferiche per la elaborazione di piani di conservazione programmata del patrimonio culturale;
- c) esprime la volonta’ dell’amministrazione nell’ambito delle determinazioni interministeriali concernenti il pagamento di imposte mediante cessione di beni di interesse archeologico, architettonico, storico, artistico e demoetnoantropologico;
- d) autorizza, fatte salve le ipotesi di cui agli articoli 14, comma 2, lettera d), e 19, comma 1, lettera d), il prestito di beni culturali per mostre o esposizioni ai sensi dell’articolo 48, comma 1, del Codice e l’uscita temporanea per manifestazioni, mostre o esposizioni d’arte di alto interesse culturale ai sensi dell’articolo 66 del Codice; puo’, altresi’, proporre alla Direzione generale Musei di dichiarare, ai sensi dell’articolo 48, comma 6, del Codice, e ai fini dell’applicazione delle agevolazioni fiscali ivi previste, il rilevante interesse culturale o scientifico di mostre o esposizioni di beni archeologici, storici, artistici e demoetnoantropologici e di ogni altra iniziativa a carattere culturale che abbia ad oggetto i beni medesimi; in ogni caso, svolge le attivita’ di cui alla presente lettera nel rispetto degli accordi di cui all’articolo 67 del Codice e delle linee guida adottate dalla Direzione generale Musei in materia di attivita’ di valorizzazione, e fatte salve, in ogni caso, le prioritarie esigenze della tutela;
- e) affida in concessione a soggetti pubblici o privati l’esecuzione di ricerche archeologiche o di opere dirette al ritrovamento di beni culturali, ai sensi dell’articolo 89 del Codice;
- f) adotta i provvedimenti in materia di premi di rinvenimento nei casi previsti dall’articolo 92 del Codice;
- g) irroga le sanzioni ripristinatorie e pecuniarie previste dal Codice, secondo le modalita’ ivi definite, per la violazione delle disposizioni in materia di beni archeologici, architettonici, paesaggistici, storici, artistici e demoetnoantropologici, e cura il recupero delle somme dovute ai sensi degli articoli 34, comma 3, e 160, commi 3 e 4, del Codice;
- h) adotta i provvedimenti in materia di acquisizioni coattive di beni culturali nei settori di competenza a titolo di prelazione, di acquisto all’esportazione o di espropriazione, ai sensi degli articoli 60, 70, 95, 96 e 98 del Codice;
- i) adotta i provvedimenti di competenza dell’amministrazione centrale in materia di circolazione di cose e beni culturali in ambito internazionale, tra i quali quelli di cui agli articoli 65, comma 2, lettera b), 68, comma 4, 71, comma 4, 76, comma 2, lettera e), e 82, del Codice; predispone e aggiorna, sentiti i competenti organi consultivi, gli indirizzi a cui si attengono gli uffici di esportazione nella valutazione circa il rilascio o il rifiuto dell’attestato di libera circolazione, ai sensi dell’articolo 68 del Codice;
- l) esprime le determinazioni dell’amministrazione in sede di conferenza di servizi o nei procedimenti di valutazione di impatto ambientale e di valutazione ambientale strategica per interventi di carattere intersettoriale, di dimensione sovraregionale;
- m) istruisce i procedimenti di valutazione di impatto ambientale e di valutazione ambientale strategica ed esprime il parere per le successive determinazioni del Ministro;
- n) esprime il parere ai fini della stipula delle intese di cui all’articolo 143, comma 2, e di cui all’articolo 156, comma 3, del Codice;
- o) predispone la proposta per l’approvazione in via sostitutiva, da parte del Ministro, del piano paesaggistico limitatamente ai beni paesaggistici di cui all’articolo 143, comma 1, lettere b), c) e d), del Codice;
- p) stipula l’intesa con le Regioni, previa istruttoria delle Soprintendenze territoriali, per la redazione congiunta dei piani paesaggistici, limitatamente ai beni paesaggistici di cui all’articolo 143, comma 1, lettere b), c) e d), del Codice;
- q) propone al Ministro la stipulazione delle intese di cui all’articolo 143, comma 2, del Codice;
- r) ai sensi dell’articolo 141 del Codice adotta la dichiarazione di notevole interesse pubblico relativamente ai beni paesaggistici che insistano su un territorio appartenente a piu’ regioni;
- s) promuove la qualita’ del paesaggio, con particolare riguardo alle aree gravemente compromesse o degradate, al fine della ridefinizione e ricostituzione di paesaggi, secondo le previsioni della Convenzione europea del paesaggio di Firenze del 20 ottobre 2000, ratificata dall’Italia con legge 9 gennaio 2006, n. 14;
- t) fornisce, per le materie di competenza, il supporto e la consulenza tecnico-scientifica agli uffici del Ministero;
- u) decide, per i settori di competenza, i ricorsi amministrativi previsti agli articoli 16, 47, 69 e 128 del Codice;
- v) puo’ adottare, informato il Capo del Dipartimento, i provvedimenti di verifica o di dichiarazione dell’interesse culturale, le prescrizioni di tutela indiretta, nonche’ le dichiarazioni di notevole interesse pubblico paesaggistico ovvero le integrazioni del loro contenuto, ai sensi, rispettivamente, degli articoli 12, 13, 45, 138, comma 3, e seguenti, e 141-bis, del Codice; in tali ipotesi, qualora un ufficio periferico abbia gia’ avviato procedimenti riferiti ai medesimi beni, si applica quanto previsto dal comma 1, secondo periodo;
- z) puo’ richiedere alle commissioni di cui all’articolo 137 del Codice, anche su proposta della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio competente, l’adozione della proposta di dichiarazione di notevole interesse pubblico per i beni paesaggistici, ai sensi dell’articolo 138 del Codice;
- aa) svolge le funzioni di stazione appaltante secondo quanto previsto dal decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36;
- bb) esercita le funzioni di indirizzo e, d’intesa con la Direzione generale Bilancio, programmazione e monitoraggio, di vigilanza, su ogni soggetto giuridico costituito con la partecipazione del Ministero per finalita’ attinenti agli ambiti di competenza della Direzione generale;
- cc) cura la tenuta e l’aggiornamento degli elenchi previsti dagli articoli 29 e 182 del Codice per la qualifica di restauratore, nonche’ degli elenchi di cui all’articolo 9-bis del Codice; cura altresi’ i procedimenti relativi all’accreditamento degli istituti di formazione dei restauratori; cura altresi’ la tenuta e il funzionamento dell’elenco, disciplinato dal decreto ministeriale 20 marzo 2009, n. 60, degli istituti e dei dipartimenti archeologici universitari, nonche’ dei soggetti in possesso di diploma di laurea e specializzazione in archeologia o di dottorato di ricerca in archeologia di cui all’articolo 41, comma 4, del decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36, e al relativo Allegato I.8.
- La Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio esercita le funzioni di indirizzo, e, d’intesa con la Direzione generale Bilancio, programmazione e monitoraggio, di vigilanza, unitamente al Ministero dell’universita’ e della ricerca, sulla Scuola archeologica italiana in Atene. Presso la Direzione generale opera il Comitato tecnico-scientifico speciale per il patrimonio storico della Prima guerra mondiale, di cui alla legge 7 marzo 2001 n. 78.
- La Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio esercita i poteri di direzione, di indirizzo, di controllo e, d’intesa con la Direzione generale Bilancio, programmazione e monitoraggio, limitatamente ai profili finanziari e contabili, la vigilanza sull’Istituto centrale per il patrimonio immateriale, l’Istituto centrale per il restauro, l’Istituto centrale per l’archeologia, l’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione, l’Opificio delle pietre dure e la Soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo anche ai fini dell’approvazione, su parere conforme della Direzione generale Bilancio, programmazione e monitoraggio, del bilancio di previsione, delle relative proposte di variazione e del conto consuntivo. In caso di necessita’, ricorrendone i presupposti, informato il Capo del Dipartimento per la tutela del patrimonio culturale, la Direzione generale esercita i poteri di avocazione e sostituzione con riferimento alle attivita’ svolte dagli Istituti dotati di autonomia speciale di cui al primo periodo.
- La Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio si articola in uffici dirigenziali di livello non generale centrali, nonche’ nelle Soprintendenze Archeologia, belle arti e paesaggio quali uffici dirigenziali di livello non generale periferici. Nell’ambito della Direzione generale operano, come articolazioni organizzative, l’Istituto centrale per il patrimonio immateriale,l’Istituto centrale per il restauro, l’Istituto centrale per l’archeologia, l’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione, l’Opificio delle pietre dure e la Soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo di cui all’articolo Nell’esercizio delle funzioni di cui al comma 2, lettere b), c),d), g), riferite ai beni demoetnoantropologici, la Direzione generale e’ supportata dall’Istituto centrale per il patrimonio immateriale.
Storia della DG ABAP
Negli ultimi 15 anni la Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio è stata oggetto di diverse modifiche, ampliando o restringendo le proprie competenze, adeguandosi di volta in volta alle riforme del Ministero della Cultura.
L’attuale denominazione e struttura si riferiscono alla fusione della Direzione generale Archeologia con la Direzione generale Belle Arti e Paesaggio a seguito del DPCM del 19 giugno 2019 n. 76
Il D.P.R. 29 dicembre 2000, n. 441 Regolamento recante norme di organizzazione del Ministero per i beni e le attività culturali- istituisce la Direzione generale per il patrimonio storico, artistico e demoetnoantropologico, la Direzione generale per i beni architettonici ed il paesaggio e la Direzione Generale per i beni archeologici.
In precedenza, l’Amministrazione centrale preposta alle competenze in materia di archeologia belle arti e paesaggio era l’Ufficio Centrale Beni Ambientali Architettonici, Archeologici, Artistici e Storici, articolato in “Divisioni” (dal 1994 competente solo per i Beni Archeologici, Architettonici, Artistici e Storici, a seguito della istituzione dell’Ufficio Centrale per i Beni Ambientali e Paesaggistici).
Nelle successive riorganizzazioni del Ministero, le Direzioni Generali hanno mantenuto la propria autonomia, con una continuità dell’azione di coordinamento e di indirizzo delle attività di tutela e con attribuzioni specifiche giustificate dalla peculiarità della materia competenza: nella riforma del 2004 (D.Lgs. 3/2004 e D.P.R.173/2004, con dipendenza dal Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici) e nella riforma del 2006 (D.L. 262/2006 e D.P.R. 233/2007).
Con il DPR 26 novembre 2007, n. 233 le competenze sono distribuite tra la Direzione generale per i beni archeologic, la Direzione generale per la qualita’ e la tutela del paesaggio, l’architettura e l’arte contemporanee e la Direzione generale per i beni architettonici, storico-artistici ed etnoantropologici.
Con il DPR 2 luglio 2009, n. 91 viene istituita la Direzione generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee. La Direzione Generale Archeologia diviene Direzione Generale per le Antichità. Essa richiamava il nome della “Direzione Generale di Antichità e Belle Arti” del Ministero della Pubblica Istruzione, istituita nel 1881, articolata sul territorio per Commissariati e per Uffici tecnici, in seguito sostituiti nel 1907 dalle Soprintendenze.
Con il D.P.C.M. 29 agosto 2014 n. 171 le competenze vengono nuovamente distribuite tra la Direzione generale Archeologia, la Direzione generale Belle arti e paesaggio e la Direzione generale Arte e architettura contemporanee e periferie urbane.
Con il D.P.C.M. 19 giugno 2019, n. 76 viene istituita la Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio.
A norma del D.P.C.M. 2 dicembre 2019, n. 169, “Regolamento di organizzazione del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, degli uffici di diretta collaborazione del Ministro e dell’Organismo indipendente di valutazione della performance“ che conferma la denominazione di cui sopra e del D.M. 28 gennaio 2020, n.21 recante “Articolazione degli uffici dirigenziali di livello non generale del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo” la DG ABAP viene articolata in nove uffici dirigenziali di livello non generale centrali (Servizi I, II, III, IV, V e VI, più la Soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo, l’Istituto centrale per l’archeologia e l’Istituto centrale per il patrimonio immateriale), nonché nelle Soprintendenze Archeologia, belle arti e paesaggio, uffici dirigenziali di livello non generale periferici, individuati ai sensi dell’articolo 17, comma 4-bis, lettera e), della legge 23 agosto 1988, n. 400, e dell’articolo 4, commi 4 e 4-bis, del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300.
Con il D.P.C.M. 15 marzo 2024 n. 57 Regolamento di organizzazione del Ministero della cultura, degli uffici di diretta collaborazione del Ministro e dell’Organismo indipendente di valutazione della performance la DG ABAP viene articolata in uffici dirigenziali di livello non generale centrali, nonche’ nelle Soprintendenze Archeologia, belle arti e paesaggio quali uffici dirigenziali di livello non generale periferici. Nell’ambito della Direzione generale operano, come articolazioni organizzative, l’Istituto centrale per il patrimonio immateriale, l’Istituto centrale per il restauro, l’Istituto centrale per l’archeologia, l’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione, l’Opificio delle pietre dure e la Soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo di cui all’articolo 24. Nell’esercizio delle funzioni di cui al comma 2, lettere b), c), d), g), riferite ai beni demoetnoantropologici, la Direzione generale e’ supportata dall’Istituto centrale per il patrimonio immateriale.